La Scuola e l'Uomo - n. 11-12- Novembre-Dicembre 2020

LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXVII - Numero 11-12 - Novembre-Dicembre 2020 10 oggetto di lavoro agile, con l’obiettivo prio- ritario di includere anche attività lavorative originariamente escluse. Viene ribadita, tra l’altro, la possibilità di ricorrere allo smart working anche nei casi in cui, a fronte dell’indisponibilità o insuf- ficienza di dotazione informatica da parte dell’amministrazione, il dipendente si renda disponibile ad utilizzare dispositivi persona- li, garantendo in ogni caso adeguati livelli di sicurezza e protezione della rete. Il Decreto Cura Italia (5) contiene diversi riferimenti al lavoro agile. Con specifico ri- ferimento al settore pubblico, l’art. 87, nel ribadire quanto già stabilito dalla direttiva 2/2020 del Ministro per la P.A., dispone che, fino alla cessazione dello stato di emergen- za, « il lavoro agile è la modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa nelle pubbliche amministrazioni » in modo tale da limitare la presenza di personale ne- gli uffici e a prescindere dagli accordi indivi- duali già stilati. Nel caso in cui non sia possibile ricorre- re al lavoro agile, « le amministrazioni uti- lizzano gli strumenti delle ferie pregresse, del congedo, della banca ore, della rotazio- ne e di altri analoghi istituti, nel rispetto della contrattazione collettiva ». Escluse anche queste possibilità, il personale po- trà essere esentato dal servizio. In questo caso « il periodo di esenzione dal servizio costituisce servizio prestato a tutti gli ef- fetti di legge e l’amministrazione non cor- risponde l’indennità sostitutiva di mensa, ove prevista ». Nella mutevolezza del quadro normati- vo, la circolare n. 2/2020 del Ministro per la P.A. (6) intende fornire alle amministrazioni orientamenti applicativi uniformi, con par- ticolare riferimento all’art. 87 del decreto Cura Italia, norma cardine e di portata gene- rale in materia di pubblico impiego. Si ribadisce che il lavoro agile costituisce ti a semplificare l’accesso allo smart working ed a diffonderne l’applicazione nella P.A. (3). Senza pretese di esaustività, si accennerà brevemente alle misure che hanno più signi- ficativamente inciso sull’argomento. La direttiva n. 1 del 2020 (4) del Dipartimento della funzione pubblica invi- ta le amministrazioni pubbliche delle aree geografiche non direttamente coinvolte dall’emergenza « a potenziare il ricorso al lavoro agile, individuando modalità sempli- ficate e temporanee di accesso alla misura con riferimento al personale complessiva- mente inteso ». Con la circolare n. 1 del 4 marzo 2020, il Ministro per la pubblica amministrazione fornisce alcuni chiarimenti sulle modalità di implementazione e sugli strumenti, anche informatici, a cui le pubbliche amministra- zioni possono ricorrere per incentivare il ri- corso allo smart working . Nel richiamare l’attenzione sull’attivi- tà di monitoraggio delle misure adottate, la circolare auspica un ampliamento della percentuale di personale che può avvalersi delle modalità flessibili di svolgimento della prestazione lavorativa, tra cui il lavoro agi- le, così da dare attuazione all’obiettivo del 10 per cento fissato dal legislatore del 2015. Alla luce dei provvedimenti adottati e dell’evolversi della situazione emergenziale, il Ministro Dadone firma una nuova direttiva, la n. 2/2020, per fornire nuovi indirizzi ope- rativi alle amministrazioni pubbliche. La direttiva prevede espressamente che « le pubbliche amministrazioni (…) assicura- no il ricorso al lavoro agile come modalità ordinaria di svolgimento della prestazio- ne lavorativa , fermo restando quanto pre- visto dall’articolo 1, comma 1, lettera e) del DPCM 8 marzo 2020 ». Si rende necessario, pertanto, un ripen- samento da parte delle pubbliche ammini- strazioni delle attività che possono essere (3) Il DL 23 febbraio 2020, n. 6 prevede specifiche disposizioni volte all’applicazione del lavoro agile nelle aree a rischio; il DPCM 1 marzo 2020 introduce ulteriori misure di incentivazione del lavoro agile; il DPCM 9 marzo 2020 estende all’intero territorio nazionale le misure di cui all’articolo 1 del DPCM 8 marzo 2020; il DPCM 11 marzo 2020 prevede che le pubbliche amministrazioni assicurino lo svolgimento in via ordinaria delle prestazioni lavorative in forma agile anche in deroga agli obblighi informativi di cui alla l. 81/2017 ed individuano le attività indifferibili da rendere in presenza. (4) Direttiva n. 1 del 25 febbraio 2020 (5) DL 17 marzo 2020, n. 18 (6) Circolare n. 2 del 1 aprile 2020

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