Novembre-Dicembre 2018

LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXV - Numero 11-12 - Novembre-Dicembre 2018 4 possono colpire noi ed i nostri fratelli. La Chiesa non ha bisogno di tanti burocrati o funzionari, ma di missionari appassionati, entusiasti di comunicare la vera vita. Ven- gono in mente i santi che Dante presenta nel suo Paradiso. Sono santi attivi, pieni di audacia, di amore per la Chiesa, di slancio missionario ed evangelico: basta pensare ai due príncipi ed ai due campioni, San Fran- cesco e San Domenico, che con la loro testi- monianza e la loro predicazione radunano l’esercito di Cristo che dietro all’insegna della Croce si muoveva lento, pauroso e di- sunito (cfr. Par. XII, 37-39) e infondono nuo- va energia nel popolo di Dio, oppure a San Pier Damiani, a San Benedetto ed a San Ber- nardo, contemplativi sì ma nello stesso tempo carichi di slancio apostolico per san- tificare e riformare la Chiesa. Gratia semen gloriae : la grazia di essere cristiani è seme, principio della tua azione apostolica, per meritare la gloria futura del Paradiso. 4. In comunità « Vae soli » ci dice la parola di Dio. «Me- glio è essere due insieme che uno solo… Se uno cade, l’altro lo sostiene; guai a chi è solo, perché quando cade non ha chi lo rial- zi» (Eccl. 4,9-10). Se talora nella società ci- vile trionfano l’abbandono e la solitudine, la fede cristiana esige per sua natura una dimensione comunitaria. Ci si fa santi insie- me nella famiglia, nella parrocchia, nel gruppo o nel movimento ecclesiale, nella comunità religiosa. In comunità si scopre la bellezza di condividere la mensa, l’Eucari- stia, le proprie esperienze spirituali, attenti ai dettagli quotidiani, ai piccoli particolari dell’amore, che possono aprirci all’espe- rienza di una improvvisa gioia interiore. Ri- cordiamo la sintonia spirituale di san Bene- detto e della sorella santa Scolastica, ma in particolare l’esperienza di sant’Agostino e di santa Monica che nella casa di Ostia vivo- no un momento di intensa comunione spiri- tuale e mistica che li innalza fino ad un contatto folgorante con Dio. Aggiungo la te- stimonianza letteraria del Manzoni, grande genio cristiano, che nei suoi Inni Sacri, nei cori delle tragedie e negli Inni civili, oltre che ne I Promessi Sposi, fa sempre vibrare la sua poesia di un sentimento collettivo che affratella, sia nella contemplazione del mistero del Natale e della Pentecoste, sia nella vicenda personale di Ermengarda e di Napoleone morenti; così pure nelle soffe- renze della storia e della stessa guerra il suo canto diventa riflessivo e corale, medi- tando sulla libertà e sulla giustizia che do- vrebbero unire tutti i popoli. 5. In preghiera costante La santità è fatta di apertura abituale al- la trascendenza, che si esprime nella pre- ghiera e nell’adorazione. Cerchiamo di edu- carci alla vita contemplativa, in un incontro personale con il Signore, mai chiusi nell’im- manenza soffocante di questo mondo, im- mersi invece nella vita divina. Anche nelle attività più frenetiche il cuore di Dio ci in- via il messaggio del suo amore che ci fa vol- gere costantemente a Lui come « l’ago a la stella » (Par. XII,29), immersi nella storia della propria vita, della vita degli altri, di ciò che il Signore ha fatto nella sua Chiesa, del mondo in cui viviamo. La nostra pre- ghiera deve farsi carico anche della realtà esterna e diventare preghiera di interces- sione per le sofferenze e le speranze dei nostri fratelli. La preghiera trova il suo ali- mento e la sua forza nella Sacra Scrittura, che ci conduce all’Eucaristia, presenza rea- le della Parola vivente, capace di rinnovare e trasformare in Cristo con perenne azione di grazia la nostra vita. Come non ricordare l’esperienza spirituale di tutta la scuola carmelitana proposta da san Giovanni della Croce, sempre immerso nella fornace ar- dente e nella gioia dell’amore trinitario, anche quando giaceva nel buio di una pri- gione, o di santa Teresa d’Avila, transverbe- rata e trafitta dalla fiamma dell’amore per- sonale di Gesù, con il quale viveva in intimo rapporto sponsale di amore e di fede. Mi piace concludere queste riflessioni con una parziale citazione di una poesia di S p i r i t u a l i t à

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