Novembre-Dicembre 2018

LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXV - Numero 11-12 - Novembre-Dicembre 2018 36 e tutta la famiglia rimasta in Afghanistan dove la vita costa incomparabilmente di meno; al gruppo di stranieri sulle prime ca- tegoricamente respinti ma ora fattivamente inseriti nella piccola realtà del Villaggio del Pescatore dopo un paziente lavoro di reci- proca conoscenza e delicata mediazione. Arrivare «in regola» per uno straniero è praticamente impossibile: dovrebbe avere già un posto di lavoro che lo aspetta, e questo avviene solo in rarissimi casi. Non resta che chiedere l’asilo po- litico e, nelle more della bu- rocrazia, imparare la lingua, tentare un primo inserimento e cercarsi un lavoro da for- malizzare in seguito. E poi ci sono da considerare le condi- zioni fisiche ma soprattutto psicologiche in cui versano questi stranieri. Le statistiche dicono che il 100% delle don- ne immigrate sono state vio- lentate nel viaggio, che un al- tissimo numero ha subito tor- ture, privazioni, umiliazioni, violenze fisiche oltre, ovvia- mente, al trauma della par- tenza e dello spaesamento. Questo della fragilità mentale dei migranti è un aspetto da non sottovalutare: l’etnopsichiatria si sta già muovendo. Perché le persone abbandonano i loro Paesi? Ci sono fattori attrattivi tra cui quali il benessere: teniamo presente che il nostro, anche quello più modesto è sempre incom- parabilmente superiore a quello medio di molti paesi africani, val- ga per tutti l’esempio del Sud-Sudan dove il PIL pro capite è di 323 dollari… annui (!). E poi la pace e la libertà: quello che per noi è normalità come, ad esempio, il poter cam- minare per strada senza timore di venir picchiati o arrestati per tanti stranieri è già un obiet- tivo raggiunto. E poi ci sono i fattori di allontanamento: la povertà, le guerre, l’espropriazione di ter- reni, le ritorsioni dei guerriglieri sulla popo- lazione come l’orripilante pratica di tran- ciare la mano destra per impedire all’ av- versario di lavorare, le siccità, le carestie. Difficile in questi contesti discriminare tra rifugiati politici e migranti economici. Per- ché, a rigore, l’art. 10 della nostra Costitu- zione prevede la tutela solo dei primi, ma come rimandare «a casa loro» persone che, pur non essendo perseguitate, se tornassero a casa loro, appunto, si troverebbero asso- lutamente prive di risorse perché il loro ter- reno è stato acquistato dalle grandi compa-

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