Novembre-Dicembre 2018

27 LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXV - Numero 11-12 - Novembre-Dicembre 2018 domande intorno a cui si struttura la dimen- sione soggettiva possono essere così formu- late: come mi vedo in rapporto alla compe- tenza che mi viene richiesta? Mi ritengo adeguato ad affrontare i compiti proposti? riesco ad impiegare al meglio le mie risorse interne e quelle esterne? La dimensione intersoggettiva richiama il sistema di attese, implicito od esplicito, che il contesto sociale esprime in rapporto alla capacità del soggetto di rispondere adeguata- mente al compito richiesto; riguarda quindi le persone a vario titolo coinvolte nella situa- zione in cui si manifesta la competenza e l’insieme delle loro aspettative e delle valu- tazioni espresse. Nel setting scolastico tale contesto si compone degli insegnanti, in pri- mo luogo, i quali esplicitano le loro attese formative attraverso l’individuazione dei tra- guardi formativi per i propri allievi; oltre ad essi può essere opportuno considerare le per- cezioni del gruppo degli allievi, delle fami- glie, dei docenti degli ordini di scuola succes- sivi, dei rappresentanti del mondo professio- nale o della comunità sociale, a seconda del- le caratteristiche del processo apprenditivo esplorato. La dimensione intersoggettiva im- plica quindi un’istanza osservativa connessa al modo in cui i soggetti appartenenti alla co- munità sociale entro cui avviene la manife- stazione della competenza percepiscono e giudicano il comportamen- to messo in at- to. Le doman- de intorno a cui si struttura la dimensione intersoggettiva possono essere così formulate: quali aspetta- tive sociali vi sono in rappor- to alla compe- tenza richie- sta? in che mi- sura tali aspet- tative vengono soddisfatte dai comportamenti e dalle presta- zioni messi in atto? le percezioni dei diversi soggetti sono congruenti tra loro? La dimensione oggettiva richiama le evi- denze osservabili che attestano la presta- zione del soggetto e i suoi risultati, in rap- porto al compito affidato e, in particolare, alle conoscenze e alle abilità che la manife- stazione della competenza richiede. Essa implica un’istanza empirica connessa alla rilevazione in termini osservabili e misura- bili del comportamento del soggetto in rela- zione al compito assegnato e al contesto operativo entro cui si trova ad agire. Le do- mande intorno a cui si struttura la dimen- sione oggettiva possono essere così formula- te: quali prestazioni vengono fornite in rapporto ai compiti assegnati? di quali evi- denze osservabili si dispone per documenta- re l’esperienza di apprendimento e i suoi risultati? In quale misura le evidenze rac- colte segnalano una padronanza nel rispon- dere alle esigenze individuali e sociali po- ste dal contesto sociale? La Tav. 2 sintetizza l’impianto di indagine proposto: una valutazione di competenza ri- chiede di attivare simultaneamente le tre dimensioni di analisi richiamate, attraverso uno sguardo trifocale in grado di comporre un quadro di insieme e di restituire le diver- se componenti della competenza richiamate nell’immagine dell’iceberg, sia quelle più Tav. 2 Livelli di valutazione delle competenze

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