Novembre-Dicembre 2018

LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXV - Numero 11-12 - Novembre-Dicembre 2018 12 6 . La superiore qualità dell’insegna- mento universitario e i forti investimen- ti, pubblici e privati, nella ricerca scien- tifica , che si traducono nella costante crea- zione di brevetti e quindi in una schiaccian- te superiorità tecnologica . È molto grave il ritardo europeo ed è ancora peggiore la po- sizione dell’ Italia, che spende per la ricerca circa l’1 per cento del Pil, la metà di Fran- cia e Germania , e si trova agli ultimi posti in classifica insieme alla Spagna, al Porto- gallo e alla Grecia . 7 . La capacità di attrarre i migliori cervelli da tutto il mondo. Lo sviluppo del- le conoscenze ha ricevuto negli Stati Uniti un forte impulso -prima, durante e dopo la seconda guerra mondiale- dagli scienziati che fuggivano dalla Germania e poi dal- l’Urss . Senza questo massiccio esodo di in- telligenze, è dubbio che gli alleati occiden- tali avrebbero potuto vincere la guerra con- tro il nazismo e poi la guerra fredda contro il comunismo . Ed anche ora continua da tut- to il mondo l’emigrazione di molti tra i mi- gliori studiosi verso gli Stati Uniti, attratti dal clima culturale aperto alla valorizzazio- ne del talento e dall’abbondanza dei mezzi messi a disposizione per le ricerche . Da qualche anno si vanno tuttavia deline- ando due fatti nuovi : 1- Il ritorno in patria (Cina, Corea del Sud, Taiwan, Singapore) dei laureti in Usa, a fondarvi nuove imprese o a lavorare nei cen- tri di ricerca creati dalle grandi multinazio- nali in quei paesi, nei quali esse non cercano più soltanto manodopera a basso costo . 2- La scelta di molti laureti americani di fare il master in quei paesi asiatici i cui go- verni stanno investendo somme crescenti nei laboratori di ricerca e nelle università . Soltanto in Europa i governanti e i citta- dini non hanno ancora preso atto delle radi- cali trasformazioni che l’incalzante progres- so della scienza sta determinando . 8 . Non si demonizzano le nuove tecno- logie , e ciò favorisce le imprese all’avan- guardia in alcuni settori, al contrario di ciò che in non pochi casi avviene in Europa : si veda la questione delle biotecnologie, la cui importanza in futuro crescerà enormemente e nelle quali il ritardo di molti paesi europei si va aggravando (19) . 9 . La velocità del rinnovamento della struttura produttiva : Così come hanno vinto la corsa allo spazio, oggi gli Stati Uniti stanno vincendo la corsa al nuovo spazio della comunicazione creato dall’informatica e da Internet, e sono al primo posto nelle nuove industrie che stanno nascendo al se- guito dello sviluppo delle biotecnologie, delle nanotecnologie, delle ricerche sui nuovi materiali . L’investimento pro capite delle imprese americane in nuove tecnolo- gie è il più elevato del mondo . 10 . Il collegamento tra le università, i centri di ricerca e le industrie, che con- sente la rapida trasformazione delle sco- perte scientifiche in prodotti industriali . Il ruolo delle spese militari. In Europa la retorica anticapitalistica critica i collega- menti delle università e dei centri di ricerca pubblici con l’industria privata, perché «la scienza è attività nobile che non deve me- scolarsi con gli affari», dai quali altrimenti finirebbe per dipendere . Inoltre il progresso tecnico -anche se di- spiace molto doverlo constatare- è partico- larmente accelerato dalla ricerca in campo militare (20) : questa esige infatti che ven- gano coordinati in modo efficace grandi (19) Sulle biotecnologie si veda: www.uciimtorino.it >economia internazionale>globalizzazione, no global, ecc.>capitolo XI; sull’importanza di combattere i timori per le nuove tecnologie si veda : C . P ELANDA , P . S AVONA , Sovranità e fiducia . Sperling & Kupfer, Milano, 2005, pp . 179-181 . (20) Sul ruolo della spesa militare si veda : A . A LESINA , F . G IAVAZZI , Goodbye Europa . Rizzoli, Milano, 2006, p . 25 e p . 105 .

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