Novembre-Dicembre 2018
LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXXV - Numero 11-12 - Novembre-Dicembre 2018 10 sono state le principali cause della mancata affermazione di un partito socialista negli Stati Uniti . Certo non sempre le speranze di ascesa erano fondate e valide per tutti, ma questa era l’ideologia dominante, e, in par- te, tale ancora rimane. 4) Un altro fattore che indirettamente giovò all’economia fu una delle conseguen- ze della prima guerra mondiale, risparmiate invece agli Stati Uniti il cui territorio non fu toccato dagli eventi bellici. Queste conse- guenze costituirono in Europa un fertile ter- reno per la diffusione delle idee socialiste e comuniste; questa diffusione venne frenata negli Usa anche dalla vastità del territorio e dalla minore densità della popolazione, che consentiva ai lavoratori della costa atlanti- ca di andare a cercare fortuna nell’inesplo- rato West. Inoltre la provenienza dei lavora- tori da numerosi paesi favorì anche la loro frammentazione in gruppi etnici rivali, osta- colando quella solidarietà di classe che è il fondamento dei partiti socialisti e comuni- sti, determinando anche la debolezza (con poche eccezioni) dei sindacati americani. 5) Dall’assenza di un forte partito socia- lista è derivata una conseguenza molto rile- vante per le dimensioni dello Stato sociale. A partire dalla fine della prima guerra mon- diale, nella maggior parte dei paesi europei le pressioni dei partiti socialisti e comunisti imposero il sistema elettorale proporziona- le, atto a garantire a questi partiti una consistente rappresentanza politica. Ma il sistema proporzionale consente l’ingresso nei parlamenti di un gran numero di partiti, che cercano di distinguersi soprattutto ga- reggiando con proposte redistributive della ricchezza sempre crescenti, costringendo i governi, indipendentemente dal loro orien- tamento politico, ad estendere le presta- zioni dello Stato sociale al di là di ciò che una sana finanza pubblica consentirebbe. Negli Stati Uniti invece il sistema propor- zionale non è mai stato preso in considera- zione, a causa sia dell’assenza del movi- mento socialista, sia per il timore della maggioranza anglosassone di lasciare trop- po spazio alle diverse minoranze, soprat- tutto agli afroamericani. 6) La frammentazione etnica costituisce inoltre, di per sé, un ostacolo all’estendersi delle prestazioni dello Stato sociale: nume- rose ricerche negli ambiti più diversi dimo- strano che si tende ad essere meno generosi verso chi non appartiene al proprio gruppo, e quindi le politiche di redistribuzione del reddito incontrano maggiori ostacoli nelle società maggiormente frammentate in grup- pi etnici diversi. Negli Stati Uniti i bianchi ricchi, ovviamente contrari all’estendersi del welfare finanziato con le tasse ad essi imposte, in alcuni casi, facendo leva sulla diffidenza razziale, hanno ottenuto l’appog- gio dei bianchi meno abbienti nell’opporsi a leggi che avrebbero accresciuto la redistri- buzione (13). È interessante notare che l’Eu- ropa, la quale diverrà sempre più etnica- mente eterogenea a causa della bassa nata- lità, conoscerà presto un problema analogo: già oggi si rileva che uno degli argomenti di chi avversa gli immigrati è proprio l’esten- sione ad essi dei benefici del welfare . 7) Non va infine dimenticato che la costi- tuzione americana, nella sostanza redatta e approvata da una minoranza di bianchi be- nestanti e rimasta fino ad oggi immutata nella sua impostazione fondamentale, ha tra i suoi princìpi la tutela della ricchezza privata dalla tassazione eccessiva , costi- tuendo un freno alle politiche redistributi- ve. Negli Stati Uniti è pressoché assente quell’invidia sociale per la ricchezza altrui che invece caratterizza il costume europeo e si riflette nella pesante legislazione fisca- le, necessaria per consentire una elevata redistribuzione ma che scoraggia le iniziati- ve imprenditoriali. Quando nel paragrafo 2b esamineremo i fattori diretti della superiorità economica degli Stati Uniti, scopriremo che quasi tutti derivano dai fattori culturali fin qui esami- nati: l’attribuzione della povertà all’indo- lenza più che a fattori esterni, la fiducia nell’iniziativa individuale e la propensione al rischio, l’assenza di un forte movimento socialista e di numerosi partiti e partitini, i limiti costituzionali alla tassazione. È l’in- (13) Si veda: A. A LESINA , ib., p. 278.
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