Novembre-Dicembre-2013
LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXX - Numero 11-12 - Novembre-Dicembre 2013 6 che si parli di distribuzione dei beni, dà fa- stidio che si parli di difendere i posti di la- voro, dà fastidio che si parli della dignità dei deboli, dà fastidio che si parli di un dio che esige un impegno per la giustizia». e la n. 205 si fa coraggioso e interpellante: «chiedo a dio che cresca il numero dei politici capaci di entrare in un autentico dialogo che si orienti efficacemente a sana- re le radici profonde e non l’apparenza dei mali del nostro mondo! la politica, tanto denigrata, è una vocazione altissima, è una delle forme più preziose della carità, per- ché cerca il bene comune. dobbiamo con- vincerci che la carità «è il principio non solo delle micro-relazioni: i rapporti amicali, fa- miliari, di piccolo gruppo, ma anche delle macro-relazioni: rapporti sociali, economi- ci, politici». prego il signore che ci regali più politici che abbiano davvero a cuore la società, il popolo, la vita dei poveri! È indi- spensabile che i governanti e il potere fi- nanziario alzino lo sguardo e amplino le loro prospettive, che facciano in modo che ci sia un lavoro degno, istruzione, assistenza sani- taria per tutti i cittadini. sono convinto che a partire da un’apertura alla trascendenza potrebbe formarsi una nuova mentalità poli- tica ed economica che aiuterebbe a supera- re la dicotomia assoluta tra l’economia ed il bene comune sociale». L’atteggiamento di fondo e il «metodo» condivisione, discernimento e profezia – già accennati – sono i tre movimenti del- l’azione dei cristiani come cittadini. essi so- no espressione dell’atteggiamento di fondo del cristiano rispetto al sociale e alla politi- ca (e anche rispetto alla partecipazione alla vita della chiesa). ce lo insegna il concilio Vaticano ii (che esprime la «verità» della fede della chiesa del nostro tempo) all’inizio della «grandissi- ma» costituzione « Gaudium et Spes » (=Gs). Fin dall’inizio la Gs afferma decisamente: «le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi, dei poveri so- prattutto e di tutti coloro che soffrono, so- no pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di cristo, e nulla vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuore» (Gs n.1). e al n. 11 dichiara: «il popolo di dio, mosso dalla fede con cui crede di essere condotto dallo spirito del signore che riempie l’universo, cerca di discernere negli avvenimenti, nelle richie- ste e nelle aspirazioni, cui prende parte in- sieme con gli altri uomini del nostro tempo, quali siano i veri segni della presenza o del disegno di dio. la fede infatti tutto rischia- ra di una luce nuova, e svela le intenzioni di dio sulla vocazione integrale dell’uomo, orientando così lo spirito verso soluzioni pienamente umane» (Gs n. 11). I principi e i valori la chiesa del nostro tempo, ha riafferma- to con il concilio e con i papi, la «legittima autonomia delle realtà terrene» (Gs n. 36), e in tal senso la non ingerenza nella politica della chiesa in quanto tale. ma, come ha precisato più volte papa Benedetto, è da at- tuare una «sana laicità». per un verso «lo stato non consideri la religione come un semplice sentimento individuale, “priva- to”». per altro verso essa ha il diritto e il dovere della «difesa dei grandi valori che danno senso alla vita della persona e ne sal- vaguardano la dignità» (Benedetto XVi ai giuristi cattolici, 9 dic. 2006). in questo con- testo si è parlato di « principi non negoziabi- li », che forse sarebbe meglio esprimere in termini di «obiettivi minimali» che dicono la soglia al disotto e al di là della quale diven- ta concreto il rischio della caduta nel non più umano, nel disumano o perlomeno in gravi lesioni della dignità personale e della qualità umana della vita e dell’esistenza in- dividuale e comunitaria. peraltro con il tradizionale e costante suo «insegnamento sociale» (preferisco questo modo di dire a quello un tantino dogmatico di «dottrina sociale»), la chiesa afferma al- cune priorità e principi di fondo che hanno da guidare l’azione socio-politica: il primato S p i r i t u a l i t à
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