Novembre-Dicembre-2013
nardo Becchetti o a istituzioni internaziona- li come ineT (the institute for new econo- mic Thinking). non solo ragioni morali lega- te alla lotta alle disuguaglianze alla povertà e alla fame, ma anche la spaventosa crisi fi- nanziaria di questi anni, non prevista né cu- rata dalle ricette economiche tradizionali, suggeriscono l’urgenza di nuovi «paradigmi» economici capaci di conciliare giustizia so- ciale, sviluppo, equilibrio finanziario e am- bientale. 10. in buona parte ho già risposto prima. per quel che riguarda l’unione, continuare a formare insegnanti di grande qualità cul- turale e spirituale, vivere con loro nella prassi dell’unione, prima che a chiacchiere, il valore e la bellezza del pluralismo e della partecipazione democratica, motivarli nel loro servizio educativo, è il miglior contri- buto che l’uciim abbia dato e continui a da- re non solo alla scuola, ma alla società e al- la politica italiana. 19 LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXX - Numero 11-12 - Novembre-Dicembre 2013 Pier Ferdinando CASINI Presidente della 3 a Commissione Permanente (Affari esteri, Emigrazione) 1. Responsabilità significa prima di tutto rispondere ai propri elettori, al paese che si rappresenta e si serve con spirito di respon- sabilità. certo che mi sento impegnato a rendere conto! e nei momenti del dubbio seguo la mia coscienza. 2. a volte le conseguenze delle nostre scelte, pur animate dalle più nobili finalità, hanno prodotto risultati più che discutibili per l’italia in particolare per le giovani ge- nerazioni. i principi vanno calati nel concre- to e soprattutto non si deve avere paura di sostenere scelte impopolari se in coscienza le si ritiene indispensabili per il futuro del paese. 3. la politica e i partiti sono un mezzo per migliorare la società. solo nei regimi dittatoriali i partiti diventano il fine per egemonizzarla. È chiaro che il fine non può giustificare sempre i mezzi. 4. la politica senza etica è priva di un orizzonte ideale e l’etica senza politica è senza prospettive pratiche. l’una non può prescindere dall’altra. Ritengo che la politi- ca sia, in breve, lo strumento supremo per l’attuazione dell’ideale etico. 5. sino ad oggi si è pensato che il merca- to potesse essere il motore del mondo. al contrario, la crisi glo- bale ha rivelato che es- so non lo è. l’economia ha infatti bisogno della politica. pensiamo all’europa: si è fatto il mercato unico, ma non abbiamo una vera e propria politica estera, industriale, com- merciale, energetica, sociale, demografia. sono convinto che il Vecchio continente po- trà uscire dallo stallo in cui versa solo se sa- prà acquisire una forte identità politica, so- lo se saprà darsi una visione. a mio avviso, l’unico modo è costruire un’alternativa all’utopia del mercato e per farlo serve spo- stare il primato dall’economia alla politica, così privilegiando uno sviluppo più equili- brato basato su valori e responsabilità. 6. sì. l’attuale crisi dimostra che il mito dell’economia dominatrice della nostra esi- stenza è fallito e che il deficit di politica ha concorso a determinarla. essa inoltre evi- denzia come l’economia abbia bisogno dell’etica, ovvero di regole ed istituzioni, per funzionare adeguatamente: è crollata, infatti, la convinzione che il profitto si pos- sa ricavare da titoli di debito di cui non si conosce l’origine o da titoli di proprietà che non esistono. in poche parole, mi auguro che si sia compreso, a livello globale, che è necessario riportare al centro dello scambio mercantile la questione etica al fine di per-
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