Novembre-Dicembre-2013
11 LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXX - Numero 11-12 - Novembre-Dicembre 2013 da un lato la complessità dei problemi, l’interazione tra gli uni e gli altri, gli effetti della globalizzazione sono tali che un senti- mento di impotenza rischia di far percepire come impossibile una soluzione che tenga conto di tutti i dati, e si chiede allora: «che gli specialisti si mettano d’accordo!». d’altra parte, la frammentazione della società e la spinta dell’individualismo dan- no alla scelta personale un carattere quasi assoluto, tanto che le scelte degli altri non possono più essere prese in considerazione. il rischio, allora, è che una scelta etica sag- giamente fondata venga percepita come scelta soggettiva e sia ricusata come scelta etica. si usa dire: «È una sua scelta», che significa : «non mi interessa». da qui la necessità di tutto un lavoro pe- dagogico che faccia comprendere cos’è la vita politica democratica, i suoi scopi precisi e le sue modalità concrete. i nostri vescovi ci invitano spesso a «riabilitare la politica». Tra i problemi politici del momento, altri due sono in primo piano. i problemi economici e finanziari allarma- no per la gravità delle loro conseguenze so- ciali e per gli scoraggiamenti spesso dram- matici che la disoccupazione e la povertà in- generano; ora, davanti a quelli che sembra- no meccanismi inaccessibili, gli uomini poli- tici sembrano spesso impotenti nell’imme- diato. si tratta infatti del modello di società che regge la vita comune, e si vede attorno a noi che il denaro e il profitto sono al pote- re, anche se nessuno vuole riconoscerlo. Qual è dunque il modello di società so- stenuto dai partiti politici, dai movimenti, dai gruppi preminenti? Qual è quello che ri- sponde meglio alle mie esigenze etiche di servizio e di amore per il prossimo, soprat- tutto per quello che è in difficoltà? i problemi sociali e di bioetica, il matri- monio per tutti, la cultura di genere, l’euta- nasia, l’aborto hanno mobilitato fortemente o possono mobilitare una parte di coloro le cui esigenze etiche sono forti, che siano re- ligiose o no, tanto in difesa che all’opposi- zione. Qui due correnti si affrontano sul- l’etica delle religioni monoteiste e del- l’umanesimo che ne è derivato. da una par- te quella che vuole disimpegnarsi e promuo- vere un’etica della libertà dell’uomo e della sua emancipazione; dall’altra la corrente che, al contrario, considera l’etica come fondamento di una società sana e durevole, e dunque la difende. ma io intendo dire, al- tresì, che il mettere in primo piano questi problemi può essere un paravento che di- strae dall’urgenza dei problemi economico- finanziari; intendo dire anche, che questi problemi sociali ravvivano l’interesse per la politica in persone che non ne avevano, a ri- schio di essere assorbite da un partito. ora, nell’attuale situazione politica, i di- fensori di un’etica economica essenzialmen- te sociale non sono i difensori di un’etica della società vicina all’antropologia cristia- na corrente. il mio problema allora è il se- guente: quale di queste due etiche dovrò mettere al primo posto al momento delle prossime elezioni? alcuni rispondono che scelgono l’etica di una società giudeo-cristiana, tanto più che nel campo economico-finanziario non si può cambiare nulla, o assai poco: dunque essi voteranno per coloro che hanno inserito nel loro programma l’abolizione o almeno la re- strizione di determinate leggi, anche se i problemi economico-finanziari non vi sono considerati prioritari. altri, davanti all’ur- genza ed ai rischi di generalizzazione della disoccupazione e della povertà, mettono avanti l’imperativo dell’etica economica, tanto che la messa in opera delle leggi con- testate non è assolutamente imposta a tutti e non costituisce attentato alla libertà di coscienza e di religione; essi voteranno dun- que per coloro che privilegiano l’economia anche se questi difendono un’etica di emancipazione. allora è all’interno del pro- prio partito che ciascuno sosterrà l’etica che era stata messa al secondo posto. Questa è, su questi problemi, la situazio- ne dei cattolici francesi in attesa delle ele- zioni municipali ed europee della prossima primavera. la posizione dell’episcopato contro le leggi o i progetti di legge che contravven- gono all’etica giudaico-cristiana non impli- cano un’attenuazione della libertà di scel- ta politica, ma una scelta illuminata e li- bera secondo coscienza. non si tratta di trovare la soluzione perfetta, ma la più giusta possibile.
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