Novembre-Dicembre-2013
XXXVii LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXX - Numero 11-12 - Novembre-Dicembre 2013 87. coordinamento delle attività economiche pubbliche. l’attività economica pubblica nei suoi vari aspetti condiziona l’intera vita econo- mica ed ha fini prossimi e remoti che sono rea- lizzati da molteplici soggetti pubblici mediante molteplici forme e strumenti. per questo lo svolgimento della attività economica pubblica rende necessario: a) di coordinare l’azione dei diversi enti, ri- manendo sempre salva la naturale autonomia degli stessi, imprescindibile presidio della liber- tà e fondamento di definite responsabilità; b) di coordinare tra di loro i fini prossimi che vengono perseguiti nello stesso tempo, in modo da graduarli secondo la loro rispondenza al fine ultimo dell’attività economica pubblica; c) di tener conto degli effetti immediati e mediati delle varie attività, onde eliminare le eventuali incompatibilità ed evitare gli attriti, le fasi di inerzia e altri motivi di dispersione. posta questa sua struttura l’attività econo- mica pubblica va sempre indirizzata secondo una visione unitaria, la quale deve ispirarsi al fi- ne ultimo di ogni pubblica azione, che consiste nel creare le condizioni più favorevoli di vita so- ciale per un pieno sviluppo delle energie degli individui e dei gruppi. 88. criteri informatori dell’attività economi- ca pubblica. l’attività economica pubblica deve inspirarsi al principio fondamentale di procurare una utilità sociale maggiore di quella che i mez- zi che l’alimentano avrebbero determinato se lasciati nelle mani dei singoli. a questo fine si richiede una accurata valuta- zione dei vantaggi attuali e prospettivi dell’im- piego dei mezzi a disposizione della azione pub- blica. in particolare devono essere tenuti in evi- denza: 1) il necessario equilibrio tra investimenti produttivi e consumi, perché se una program- matica compressione dei consumi può portare a gravi danni sociali, un eccesso di consumi sul- l’accumulazione di nuovi mezzi di produzione prepara squilibri economici e quindi sociali alle generazioni future; mentre d’altro lato quanto più si accresce la sfera economica pubblica tan- to più si afferma la responsabilità dell’azione pubblica per l’accumulazione del risparmio; 2) un’equa attribuzione dei vantaggi offerti dall’azione pubblica ai vari individui ed alle va- rie classi e categorie sociali, da realizzarsi con particolare riguardo alle necessità dei singoli e delle categorie che meno sono in grado di sod- disfarvi con le loro forze autonome, con l’esclu- sione di qualsiasi privilegio nel godimento delle utilità pubbliche; 3) un armonico contemperamento fra la na- turale autonomia ed indipendenza della sfera di libertà individuali, con particolare riguardo alla varietà delle aspirazioni, dei gusti, delle occor- renze dei singoli, e la valutazione sociale dei bi- sogni che si agitano nella società; 4) una prudente scelta delle forme tecniche di organizzazione della azione pubblica sotto il profilo della rispondenza allo scopo, della sem- plicità e della economicità. 89. moneta e manovre monetarie. l’impor- tanza fondamentale della moneta come stru- mento di scambio e di trasferimento dei valori nel tempo e nello spazio, rende necessario l’intervento dell’autorità pubblica nel suo go- verno, sia per fissarne il tipo e renderne così più sicuro e più facile l’impiego, sia per difen- dere la generalità dei cittadini contro l’abuso, la frode e l’inganno dei pochi, sia per valerse- ne con le necessario cautele per promuovere il bene comune. le forme tecniche e le regole di tale inter- vento devono essere determinate e giudicate in rapporto alle condizioni concrete di ambiente e di tempo: ma devono in ogni caso considerarsi con particolare cura tutti gli effetti immediati e mediati dell’azione pubblica sulla moneta so- prattutto allo scopo di far sempre salva l’ugua- glianza nella distribuzione dei benefici e dei sa- crifici. in particolare debbono essere decisamente condannate le manovre dirette a procacciare entrate all’ente pubblico attraverso la riduzione del potere di acquisto della moneta, perché fondate sull’indiscriminato sfruttamento della pubblica fiducia esercitato nei confronti di chi difficilmente può difendersene e perché impor- tano una distribuzione disuguale ed irrazionale del sacrificio tra gli individui e tra le categorie sociali. se in particolari circostanze si sia prodotta una sensibile riduzione del potere di acquisto della moneta, vi è l’obbligo di riparare, median- te adeguati provvedimenti, alle ingiustizie che ne siano derivate per la illecita azione dell’au- torità. 90. patrimonio pubblico. la proprietà di beni patrimoniali da parte dell’ente pubblico si pre- senta sia come mezzo immediato per la presta- zione di pubblici servizi, sia come strumento per attuare determinati interventi della collet- tività nella economia, sia infine come fonte di entrate finanziarie per l’ente stesso. le esigenze della giustizia sociale e del ri- spetto delle naturali autonomie nella società ri-
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