Novembre-Dicembre-2013
LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXX - Numero 11-12 - Novembre-Dicembre 2013 Viii anche fra i cristiani hanno, malgrado i richiami della chiesa e il grido e l’esempio dei santi, di- menticato questi principi. in particolare la legge della giustizia e della carità deve ispirare la vita economica, cioè tut- to quanto si riferisce alla destinazione e all’uso dei beni materiali, che nella attuale fase della civiltà ha assunto una importanza essenziale per l’ordine sociale. Gli atti e i giudizi economici, in sé regolati dalle leggi proprie dell’ordine econo- mico sono atti e giudizi umani e come tali vanno anche essi ordinati al fine spirituale dell’uomo. 5. Unità e fraternità delle genti . la vita so- ciale, nel senso qui precisato, esiste anche fra le varie genti e nazioni nelle quali la provviden- za ha voluto che l’umanità si dividesse nella storia perché fossero esplicate m tutti i modi le immense capacità della natura umana. Tra queste genti, composte di individui, vale il principio fondamentale della unità di origine e di fine di tutti gli uomini e la legge etica dell’uguaglianza e quindi della giustizia per cui ognuna deve essere rispettata nella sua indivi- dualità, cioè nella sua libertà, e delle carità, per cui ognuna deve essere aiutata nella sua po- vertà e nelle sue deficienze dalle genti più ric- che di cultura e di mezzi e quindi più obbligate e più responsabili verso le altre, la storia e dio. È esigenza fondamentale della civiltà che ta- le profonda comunità di origine e di fini entri a far parte della coscienza etica degli stati e do- mini la loro politica in modo che sia rigettata e considerata come peccato contro l’umanità la pretesa della disuguaglianza e della superiorità naturali dell’una gente sulle altre e quindi l’ostinata e fatale tendenza a ridurre i rapporti tra le genti o gli stati a rapporti di violenza e di frode. È esigenza e principio indeclinabile della ci- viltà che la coscienza della essenziale comunità e fraternità delle genti diventi sempre più chia- ra e imperativa, così che sia adombrata anche nel mondo della storia quella «societas humani generis» che la chiesa realizza sul piano sopran- naturale dell’unum ovile e dell’unus pastor. 6. Ordine e autorità nella società . l’ordine della società è espresso concretato, fatto valere dall’autorità, la quale è perciò parte necessaria della vita della società e come tale deriva dalla legge divina dell’ordine e della giustizia che regge il mondo della storia. l’autorità è per conseguenza per la società e non la società per l’autorità; la sua essenza è di servire il bene de- gli individui e della società in conformità al di- vino precetto, fondamento di ogni politica vera- mente libera: «quicumque voluerit inter vos maior fieri sit vester minister, et qui voluerit in- ter vos primus esse, sit vester servus». 7. Vita cristiana e civiltà umana . i principi qui sopra esposti costituiscono le uniche e im- prescindibili condizioni perché la coscienza pra- tica degli uomini mantenga la sua umanità, e il mondo della storia parimenti si mantenga mon- do umano cioè degno dell’uomo e non lotta sel- vaggia. Questi principi sono i «postulati della genuina umanità»: ed è proposizione centrale, che costituisce uno dei maggiori insegnamenti e una delle più alte aspirazioni del presente pon- tificato, che «tra le leggi che regolano la vita del fedele cristiano e i postulati di una genuina umanità non c’è contrasto ma comunanza e mu- tuo appoggio» il che è conforme alla ragione profonda delle cose perché «l’autore del Vange- lo è l’autore dell’uomo». ma se le leggi della vi- ta cristiana e i postulati dell’umanità coincido- no, solo la vita cristiana può dare all’uomo la forza, la spinta, lo slancio per sopportare i sa- crifici che costa la vittoria su se stesso e quindi il realizzare quei postulati. perciò dalla viola- zione di quelle leggi nascono come l’esperienza dimostra le peggiori catastrofi e la rovina della civiltà. I -Lo Stato 8. Essenza dello stato . la società si compone di tante attività caratteristiche dell’uomo e del- la famiglia, che mettono capo a principi e inte- ressi fondamentali, quali principalmente la reli- gione, la morale, la scienza, la politica, il dirit- to, l’economia, l’arte, la tecnica, ecc. Queste attività costituiscono delle forze e danno luogo a realtà di gruppi e di istituzioni sociali nei cui riguardi nasce il duplice proble- ma: a) di assicurare le condizioni generali per- ché possano svolgersi in piena libertà e secondo le proprie leggi per la realizzazione dei propri fini umani e sociali; b) di creare tra di loro un’armonia. per realizzare questi due scopi si dà vita ad un modo di organizzazione di tutte le forze so- ciali -individui, famiglie, gruppi ed istituzioni - che si chiama lo stato. ad assicurare l’unità del complesso di inizia- tive e di istituzioni che compongono la società, è destinato l’ordinamento giuridico, che costi- tuisce l’esplicazione e determinazione concreta delle esigenze della giustizia. lo stato e l’ordinamento giuridico hanno ap- punto per fine di instaurare l’ordine nella mol- teplicità della società, vale a dire di mettere
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