Novembre-Dicembre-2013

LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXX - Numero 11-12 - Novembre-Dicembre 2013 Vi ro, che mira esclusivamente al chiarimento e al- la migliore formulazione del pensiero sociale cattolico, quali che siano le sue preferenze po- litiche, le basi per un giudizio morale sulla vita della comunità. È poi necessario avvertire che non è stato intendimento dei compilatori offrire un com- plesso di formule apodittiche e un corpo di dottrina definito e definitivo per gli studiosi e per gli uomini di azione: non si tratta quindi di un codice né di un catechismo, ed anche in ciò il presente lavoro si distingue da quello, ben più autorevole, dell’unione internazionale di malines. si è piuttosto mirato ad approfondire i complessi problemi che presenta l’odierna so- cietà e ad offrire al lettore e all’uomo d’azio- ne gli elementi per un orientamento sicuro ed al tempo stesso adatto alla contingente con- cretezza della fase storia e politica che attra- versiamo. di questo dichiarato proposito risen- te, in più di un caso, la redazione stessa del testo che spesso si sofferma sulla genesi stori- ca di certe situazioni per meglio chiarire gli sviluppi e giustificare così gli indirizzi proposti; in altri casi si è rinunciato volutamente all’esi- genza di definizioni precise che, se pure tradi- zionalmente accolte da autorevoli rappresen- tanti del pensiero cattolico, non raccolgono però l’unanimità dei consensi e, quel che è più, non sempre sono sufficienti a spiegare una realtà sociale in profonda evoluzione. malgrado questi chiarimenti, la materia trat- tata è così vasta ed impegnativa, l’elaborazione dottrinale da parte degli studiosi cattolici più autorevoli, spesso – non dobbiamo nasconderlo – ancora così scarsa e poco aggiornata di fronte alla ricchezza, alla profondità, alla novità delle più recenti definizioni del magistero pontificio, e di fronte alla complessità ed alla difficoltà dei problemi che una realtà in evoluzione radicale continuamente ripropone, che il presente testo non mancherà di dare luogo a discussioni e di- battiti. È questo anzi uno degli scopi della at- tuale pubblicazione. Ben vengano dunque osser- vazioni, rilievi, critiche, proposte. Voglia il si- gnore ispirare tutti coloro che sono e saranno chiamati a portare la luce delle loro intelligen- ze e il dono delle loro esperienze, a che i loro contributi giovino alla unità, alla profondità, al- la concretezza, alla chiarezza del comune lavo- ro, onde presto sia possibile offrire all’attesa di molti, attraverso l’appassionato lavoro del grup- po di studiosi raccolto dall’icas e dai laureati cattolici un documento efficace della perenne ricchezza e vitalità del magistero sociale della chiesa e della sua presenza profondamente no- vatrice di fronte ai bisogni della società nell’ora presente. Premessa sul Fondamento Spirituale della vita sociale 1. La società e il destino dell’uomo . l’uomo è per sua natura un essere socievole: sussiste cioè fra gli uomini una naturale solidarietà, fra- tellanza e complementarietà per cui le esigenze delle singole personalità non possono essere pienamente soddisfatte che nella società. i fenomeni sociali non sono pertanto che at- tività umane. per conoscerli e per trattarli è ne- cessario conoscere la natura umana, l’origine, il valore, il destino dell’uomo, e i fattori di ordine fisico, psicologico, morale, sociale, che operano su di lui. Tutte le forme dell’attività umana, quella economica come quella scientifica, come tutte le altre, sono regolate da leggi proprie intrinse- che a ciascuna: ma ognuna di esse è ordinata al- la vita spirituale dell’uomo e al suo fine ultimo; perciò tutte rientrano nell’ordine morale e sono soggette alle sue leggi. e tutte debbono operare in modo da non porre ostacolo al compimento del destino so- prannaturale dell’uomo e debbono quindi ri- spettare le esigenze della morale cristiana che a quel compito è ordinata. perciò ogni ricerca e ogni soluzione dei problemi sociali ed econo- mici deve ispirarsi, soprattutto per i cattolici, in primo luogo ai principi fondamentali della dottrina della chiesa che è custode della verità e della carità e perenne assertrice nella storia della vocazione soprannaturale dell’uomo e della civiltà. 2. Dignità dell’uomo . l’uomo creatura intel- ligente e morale per propria duplice specifica prerogativa ha la capacità di dominare sé stesso e di avere per proprio fine il fine ultimo del- l’universo: conoscere ed amare dio e quindi co- noscere ed amare la creazione di dio e soprat- tutto gli altri esseri intelligenti e morali, com- pagni e fratelli nella stessa origine e nello stes- so fine. in questa duplice prerogativa consiste la di- gnità dell’uomo. solo nell’ordine della grazia e sul piano della redenzione questo fine è realizzato oltre la ca- pacità della nostra natura, perché lo stesso Fi- glio di dio, amando gli uomini, sino ad incarnar- si, ad assumere la forma di servo, a morire sulla croce, ha fatto gli uomini partecipi del suo sa-

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