Novembre-Dicembre-2013
LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXX - Numero 11-12 - Novembre-Dicembre 2013 iV con questi intendimenti già molti anni fa, in un periodo non meno travagliato e non me- no carico di responsabilità per i cattolici di quello attuale, l’unione internazionale di scienze sociali fondata a malines nel 1920, si era accinta ad un fecondo lavoro che portò a quel codice sociale, pubblicato nel 1927, e tradotto e più volte ristampato, anche recen- temente in italia, che costituisce il più note- vole contributo degli ultimi decenni all’unità e alla vitalità della dottrina sociale cattolica. da allora molto cammino è stato compiuto: la vi- ta economica e la realtà sociale hanno, da un lato, assunto forme di una complessità e di una drammaticità di problemi e di contrasti che il mondo non aveva finora conosciuto. dal- l’altro le fonti più autentiche del magistero sociale si sono arricchite di fondamentali do- cumenti, quali, per non dire di altri, la Qua- dragesima anno e i radiomessaggi di pio Xii. il compito che spetta alla scuola sociale cattoli- ca è dunque, anche oggi, immenso. nell’intento di collaborare, nel limite della propria sfera di azione, a questo altissimo com- pito, la sezione laureati di a.c. e istituto cat- tolico di attività sociale si sono resi promotori, fin dal gennaio del 1943, di una iniziativa mi- rante a raccogliere un primo nucleo di studiosi cattolici di scienze sociali e giuridiche e di eco- nomia per uno scambio di vedute mirante alla formulazione concorde di enunciati sintetici, ma esaurienti, sui fondamentali problemi di un ordine sociale ispirato alla dottrina e al magi- stero della chiesa. a tale scopo, malgrado le difficoltà contin- genti e progressivamente crescenti, venne orga- nizzato per il periodo 18-24 luglio 1943 un con- vegno nella raccolta e suggestiva sede del- l’ospizio di camaldoli, nel casentino, ove a più riprese negli anni precedenti si erano tenute le «settimane di teologia per laici». ivi per quasi una settimana di intenso lavoro si raccolsero ol- tre una trentina di studiosi laici ed ecclesiastici sotto la guida e la presidenza effettiva di s. e. mons. adriano Bernareggi, Vescovo di Bergamo ed assistente centrale della sezione laureati cattolici. il programma stabilito dai promotori mirava soprattutto a dare inizio ad un lavoro i cui concreti sviluppi sarebbero stati meglio de- terminati col procedere del lavoro stesso, te- nendo conto delle esigenze, delle possibilità, dei primi risultati. l’incontro, come veniva op- portunamente chiarito in alcune «norme e di- rettive» dettate dalla presidenza, non aveva la pretesa di arrivare a formulazioni estese e a conclusioni definitive, ma voleva offrire l’occa- sione per un primo largo contatto fra studiosi cattolici onde avviare la precisazione in forma organica del pensiero comune. in particolare la settimana si proponeva di concordare un programma per il lavoro da svol- gere in seguito, e di stabilire il metodo da se- guire, nominando dei comitati di redazione sui singoli argomenti, distribuendo fra essi la elabo- razione degli enunciati da sottoporre poi alla comune discussione, affidando precisi incarichi personali ai presidenti ed ai membri di detti co- mitati. per avviare il lavoro, che mira a racco- gliere la collaborazione di tutti coloro che ad una sincera ed autentica ispirazione cristiana e ad una assoluta purezza di intenti uniscano una specifica approfondita competenza sui problemi da discutere, si pensò di servirsi in un primo tempo della traccia offerta dal già citato codice di malines, ben noto a tutti gli studiosi cattolici, allo scopo soprattutto di avere un punto di rife- rimento e un ordine nella distribuzione della materia. ciò non significava che scopo della settimana fosse quello di formulare una nuova edizione aggiornata di detto codice, né tanto meno di tentarne una revisione, né, infine, di ambire a un codice sociale del tipo di quello di malines, da servire per i cattolici italiani. si trattava più semplicemente di raccogliere in una serie di brevi enunciati, desunti diretta- mente dal magistero della chiesa, ed in sede esclusivamente di dottrina, i principi essenziali del pensiero sociale cattolico quale si presenta nell’ora attuale. in pratica i lavori avviati nella settimana di camaldoli si proponevano: a) di dare forma organica e scientifica, e il più possibile sintetica, collazionando e coordi- nando i testi ufficiali, alle enunciazioni delle encicliche sociali e degli altri documenti del magistero della chiesa che si riferiscono ai prin- cipali problemi dell’ordine e della vita sociale ed economica; b) di sceverare fra le affermazioni del pen- siero ufficiale della chiesa, che nella generalità del suo magistero si rivolge a tutti i tempi e a tutti i popoli, quelle che risultino particolar- mente adatte alle contingenze storiche del no- stro tempo, con particolare riguardo ai proble- mi della ricostruzione di un ordine sociale dopo il collasso della guerra; c) di tentare una prudente opera di esegesi e di interpretazione e, se necessario, di integra- zione e sviluppo del pensiero espresso nei docu- menti ufficiali, collaborando secondo il preciso
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