Novembre-Dicembre-2013

iii LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXX - Numero 11-12 - Novembre-Dicembre 2013 Per la Comunità cristiana. Principi dell’ordinamento sociale a cura di un gruppo di studiosi amici di Camaldoli Presentazione il bisogno di definizioni e di formulazioni, la urgenza di «prendere posizione» di fronte alle più vive e dibattute questioni sociali ed econo- miche si fa ogni giorno più sentire nel campo cattolico, a mano a mano che si fa strada la convinzione che la distruttiva crisi di civiltà che andiamo attraversando trova la sua prima ragio- ne nell’abbandono e nella negazione dei princi- pi che il messaggio cristiano pone a fondamento della umana convivenza e dell’ordine sociale, così come del comportamento e della morale personale. il riconoscimento di questa verità, che costituisce la più eloquente apologia del cristianesimo, avrebbe tuttavia solo un valore negativo e di pura constatazione storica, se non fosse accompagnato da una immediata istanza e da un positivo impegno di ricerca, di ricostru- zione, di affermazione di un ordine sociale che elimini e riformi gli elementi di dissoluzione, di involuzione, di incoerenza rispetto ai fini essen- ziali dell’uomo e della società. per questo gli spiriti più attenti, gli animi più appassionati, fra i quali fermentano i germi di quel profondo rivolgimento sociale che batte al- le porte dei tempi nuovi, guardano oggi con grande fiducia e speranza all’idea cristiana, co- me all’unica capace di difendere insieme le ra- gioni dell’uomo e quelle della comunità, le esi- genze della libertà e quelle della giustizia. l’augusta voce del papa si è levata con acco- rata insistenza ad ammonire, ad illuminare, ad indirizzare, e il magistero della chiesa si è espresso con una ricchezza di motivi, una pro- fondità e una vastità di insegnamenti, una effi- cacia ed una rispondenza di argomentazioni, quali poche volte nella storia della chiesa e del- la umana civiltà si è potuto riscontrare. le enci- cliche, i radiomessaggi, i discorsi che si sono susseguiti in questi anni travagliati, e pur ricchi di una intensa vitalità per la chiesa di Roma, of- frono al mondo e ad ogni coscienza cristiana le grandi linee per la ricostruzione di un mondo più umano e più giusto. Tutti i principali proble- mi del consorzio civile sono affermati e risolti nelle loro linee essenziali alla luce penetrante della verità rivelata, con una larghezza di visio- ne ed una universalità di valori che sta al di so- pra di ogni contingenza di singoli popoli e di particolari situazioni storiche. il corpo di dottrine e di insegnamenti di cui il pontefice ha così poste le basi, pur mantenen- dosi sempre nell’alta sfera di supremo magiste- ro che gli è propria, costituisce una preziosa in- dicazione per lo studioso, per il sociologo, per il giurista, per l’economista, per il politico, per l’uomo d’azione, per chiunque insomma sia in grado di partecipare, qualunque posizione egli abbia nella comunità sociale al chiarimento e alla affermazione concreta dei principi: così esplicitamente ed esaurientemente esposti, fa- cendone viva materia della storia umana. Tra- durre in atto quei principi luminosi e fecondi, farne non solo norma di vita, ma specifica for- ma di vita individuale e sociale è il grande com- pito che spetta ai cristiani di oggi e, con loro, a tutti gli uomini di buona volontà. orbene: tra l’enunciazione dei principi e la loro traduzione in atti del concreto operare del- l’uomo e della società, si pone un importantissi- mo compito al quale sono più specialmente chiamati gli studiosi e tutti coloro che, in ragio- ne delle loro funzioni nell’organismo sociale, sono i meglio indicati per adempierlo. si tratta anzitutto di illustrare, di commen- tare, di spiegare nei modi più confacenti a par- ticolari ordini di ascoltatori quei principi onde facilitarne lo studio, la piena comprensione, l’accoglimento consapevole; si tratta altresì di scegliere nella ricca miniera della dottrina che è contenuta nel magistero della chiesa le enun- ciazioni che più si attagliano alle concrete si- tuazioni storiche, alle necessità contingenti alle esigenze psicologiche del momento; si tratta so- prattutto di sviluppare nei loro logici corollari, nelle loro possibili, giustificabili illazioni, nelle loro feconde applicazioni quei principi si tratta infine di sforzarsi per mettere a contatto con quelle enunciazioni tutta la complessa proble- matica che si presenta in concreto a chi consi- deri oggi la vita economica e sociale, il cui stu- dio ne riceverà illuminazioni spesso inaspettate e risolutivi chiarimenti. un compito dunque di esegesi, di commento, di esposizione ma anche di elaborazione scienti- fica, e poi di sviluppo e di applicazione; compi- to che è un tradizionale titolo di gloria della scuola sociale cattolica, che è fiorita e si è svi- luppata appunto attorno alle prime grandi enci- cliche sociali dei papi.

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