Novembre-Dicembre-2013

LA SCUOLA E L’UOMO - Anno LXX - Numero 11-12 - Novembre-Dicembre 2013 10 eTica e poliTica in FRancia Yves Calais, «semplice cittadino», Presidente onorario SIESC I l semplice cittadino, senza altro impegno politico al di fuori del voto e di un con- tributo ordinario all’opinione pubblica, sa bene che bisogna riflettere per prendere una decisione che coniughi esattamente l’etica con la politica. Esercitare le responsabilità di formatore di insegnanti e di membro della commissio- ne di abilitazione all’insegnamento mi ha addestrato a misurare l’importanza delle decisioni da prendere tanto per i futuri in- segnanti che per i loro allievi. Altre espe- rienze, come la diretta responsabilità di un’associazione nazionale di laici, la condi- visione dell’impegno in un’associazione in- ternazionale, e ancora l’onere delle rela- zioni ecumeniche ed interreligiose in una diocesi, sono state occasioni altrettanto fruttuose, seppure di altro ordine. la vita politica ha una sua cornice parti- colare e tocca tutta la vita della società. io la inquadro decisamente in un regime di ti- po democratico. È il luogo del possibile: si possiede una vi- sione del progetto e se ne fa un discorso vali- do, ma l’importante è realizzarlo o realizzare ciò che può condurvici tenuto conto dei limiti e degli ostacoli. ora, i limiti e gli ostacoli co- minciano dai pareri e dalle posizioni di coloro ai quali si è legati, ma che non sono d’accor- do; perciò la vita politica passa attraverso la ricerca di soluzioni che possano essere soste- nute insieme e portate a buon fine, il che im- plica tutta una concertazione ed una comuni- cazione nei due sensi, e perciò essa è, il più delle volte, il luogo del compromesso e delle scelte di soluzioni che sono piuttosto lontane dal quadro del progetto. inoltre, non ci può essere realizzazione del progetto politico senza averne la capa- cità, cioè, se non si dispone di un potere, non importa se nella maggioranza o all’op- posizione. in democrazia, anche se vissuto come un servizio e se deve rispondere alle regole in vigore, il potere può sempre esse- re rimesso in discussione e passa sempre at- traverso dei gradi di conquista. aggiungiamo che la vita politica si gioca al tempo stesso nell’immediato e nel lungo termine. perciò la coniugazione di «etico e politi- co» non può avvenire sul solo piano dei princìpi, ma anche nella ricerca della loro migliore (o qualche volta della «meno peg- giore») attuazione. inoltre, a causa della complessità dei problemi e della posta in gioco, che possono essere contraddittori, numerosi princìpi sono sentiti appassionata- mente e spesso sono fonte di tensione. la vita politica democratica è così. solo un regime totalitario riduce una scelta ad una soluzione unica perché -semplicemen- te- elimina tutto ciò che lo disturba. allora bisogna valutare le modalità delle scelte etiche. esse incidono innanzitutto sulla maniera d’agire, l’onestà, il rigore, il rispetto, ecc.; dipendono dalla portata del- le poste in gioco: sarà interessato solo un piccolo gruppo o l’insieme degli abitanti? una scelta particolare ha conseguenze più generali ben oltre se stessa, sulla vita co- mune attuale e futura? esse dipendono an- che dall’orizzonte al quale si guarda per fa- re la propria scelta politica: di fronte alla sola comunità dei credenti o all’insieme complesso ed eterogeneo della popolazione? in queste situazioni differenti, quale sarà il significato dato e quale quello compreso? il primo problema politico in Francia, og- gi, è quello dell’interesse per la vita politi- ca e per la partecipazione alle elezioni. il numero delle astensioni è in pericolosa cre- scita e non sembra che accenni a diminuire, anzi, al contrario, esse crescono così come cresce la perdita di fiducia verso gli uomini e i partiti politici.

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