Aldo Agazzi

ALDO AGAZZI (1906-2000)
SECONDO PRESIDENTE NAZIONALE
dal 1968 al 1974

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Il prof. Aldo Agazzi ha lasciato questa vita novantaquattrenne, all’indomani della conclusione del XX congresso nazionale della stessa associazione, nel dicembre del 2000.

Era entrato nell’UCIIM per iniziativa di Gesualdo Nosengo, che lo cooptò nel 1949 nel Consiglio centrale.

Agazzi fu tra gli amici più stimati e tra i consiglieri più ascoltati dalla dirigenza UCIIM. Ne sono prova, oltre alle sue relazioni ai convegni e ai suoi articoli sulla rivista “La Scuola e l’Uomo”, anche le note di amicizia e di stima che gli dedicava Nosengo nelle sue agende private.

Agazzi era frequentemente a Roma, oltre che per i consigli dell’UCIIM e del MCD, Movimento circoli della didattica, anche per il Ministero della PI, come membro del Consiglio superiore della Pubblica istruzione, dal 1951 al 1954 e dal 1958 al 1962, come membro del Comitato ministeriale di coordinamento dei Centri didattici nazionali, della Consulta del Centro didattico nazionale per i licei, come presidente del Centro didattico nazionale per la scuola materna e come membro di varie Commissioni ministeriali, a cominciare dalla Commissione Gonella.

Non mancava mai di far visita a Nosengo, in Via Carini 28, tutte le volte che poteva. Si trattava di condivisione ideale, pedagogica e politica, relativa cioè a quella politica scolastica che legava la rinascita del Paese alla riforma della scuola, secondo i principi del personalismo cristiano, aperto alla sintesi tra democrazia e cultura.

La lunga consuetudine con un personaggio carismatico come Nosengo e la conseguente assunzione di responsabilità associative diedero i loro frutti nel momento in cui Agazzi fu chiamato ad assumere la presidenza dell’Unione, nel giungo del 1968, da un consiglio centrale unanime, preoccupato della continuità con l’opera del Fondatore. Agazzi non nascose il suo disagio per l’impegno inatteso e in qualche modo temuto. Nel saluto ai soci contenuto nell’editoriale della rivista dell’UCIIM scrisse: “Chiedo pertanto agli amici di non fare né ora, né mai delle comparazioni… poiché, alla fine, ho accettato la successione più nel ricordo di amicizia e a seguito di una valutazione compiuta insieme con gli amici che per una vera disposizione a prendere l’arduo posto”.

Appena eletto, Agazzi presentò al nuovo presidente del Consiglio Giovanni Leone e al neoministro della PI on. Scaglia una lettera per richiedere i famosi “ritocchi” alla legge istitutiva della scuola media (per la quale si era a lungo battuto, anche dalle colonne della sua rivista “Scuola e Didattica”), la riforma della scuola secondaria superiore e l’istituzione di organismi rappresentativi dei genitori e degli studenti nella scuola.  Nella stessa estate, in agosto, Agazzi fu regista di un vivace convegno a Camaldoli, sul tema “I giovani di oggi e l’impegno dei professori come educatori”: a questo tema dedicò anche un ampio editoriale della rivista La Scuola e l’Uomo.

Egli ha orientato generazioni di pedagogisti e di docenti a cogliere il meglio di diversi contesti giuridici e sociali.

Pur oberato da molteplici incarichi, non ha trascurato il valore della quotidiana esperienza associativa, a cui ha dedicato relazioni a corsi e convegni, ovunque l’UCIIM lo chiamasse.

Così si esprimeva, in proposito, nella relazione al XIII congresso nazionale (1974): “solo nell’associazionismo infatti si opera e si sopravvive nelle società contemporanee… Insisto: fuori della formula associativa non si conta nulla, oggi, nel mondo sociale, politico, storico-civile. Il primo smarrimento sarebbe perciò quello di domandarsi, come qualcuno ha fatto, se l’UCIIM ha ancora una funzione, oggi, o se debba addirittura scomparire o almeno mutare, fino a snaturarsi. No”…………..“L’UCIIM deve avere la sua identità, che è prima di tutto identità comunitaria, proprio per essere e agire nel mobile mondo della politica e della pedagogia della scuola, oggi. D’altra parte, noi passiamo, l’UCIIM resta. E qual è nel suo intimo l’identità dell’Unione? La natura dell’UCIIM non è né mistica né ascetica, in senso proprio, vale a dire da ordine religioso o da congregazione; è piuttosto direi evangelica, …laica nel senso evangelico… in quanto sono laici solo e veramente coloro che uniscono Dio e Cesare, volontà e Regno di Dio e pane quotidiano e tentazione: pane quotidiano e parola di Dio… L’educazione medesima è trasmissione di eredità sociale… Animare cristianamente la scuola è non privare delle sue sorgenti divine e del suo divino orizzonte questa eredità e questo itinerario – fatica dell’umanità, corso vivo di opere nel camino della storia, oltre i suoi compimenti terreni” (“La scuola e l’uomo”, 4-5, 1974, pp. 9-10).

Non si può poi dimenticare il contributo non marginale che Agazzi diede, al centro e in periferia, per la nascita dell’Age, associazione italiana genitori, dopo un lungo periodo di sensibilizzazione al problema dei rapporti fra scuola e famiglia, che resta problema e valore fondamentale per la sua e nostra concezione della società e della scuola.

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